Domenica 19 giugno è andato in onda il chiacchieratissimo finale di stagione (e di serie) di Penny Dreadful, serie period drama horror della Showtime. Ispirata agli omonimi penny dreadful (fascicoletti che contenevano storielle gotiche) e prendendo anche un po’ spunto dal fumetto di Alan Moore, The League of Extraordinary Gentlemen, la serie segue appunto le vicende di famosi personaggi gotici inseriti nella stessa storyline ambientata in una Londra vittoriana. Sulla scia di Once Upon A Time che riunisce vari personaggi delle fiabe (e non solo), tra i protagonisti della serie troviamo Sir Malcolm Murray e la figlia Mina (Dracula vi dice niente?), il dottor Frankenstein con tanto di creaturE (sì, più di una), Ethan Chandler che alla fine si rivela essere un lupo mannaro, Dorian Gray e la sua maledetta eterna giovinezza, streghe e serve del male, vampiri, demoni e Dracula, ovviamente. Ma nonostante questo turbinio di personaggi, la storia ruota soprattutto intorno alla protagonista femminile, Vannessa Ives, interpretata da una straordinaria Eva Green, desiderata da tutte le creature del male che vogliono possederla e sfruttarla come vascello per far regnare le tenebre sul mondo.

Arrivando al punto, perché se state leggendo sospetto che abbiate seguito la serie per intero o comunque sapete già la trama e tutto il resto, vorrei esprimere un mio pensiero su questo finale di serie che tanto ha fiaccato la maggior parte delle persone in rete. E quindi, sì, l’articolo non è privo di SPOILER, dunque non andate oltre se non volete che vi rovini il finale.

La settimana precedente, avevamo lasciato Vanessa Ives catturata nella rete del seducente Dracula che era finalmente riuscito a portarla dalla sua parte convincendola ad accettare se stessa e a non nascondere a nessuno la sua vera natura. Vanessa aveva accettato, non senza prima combattere, e dunque la ritroviamo nelle ultime due puntate (anzi, solo nell’ultima, perché nella 3×08 è presente solo con l’essenza) al fianco di Dracula come Regina delle Tenebre. Nel finale di stagione, ritroviamo una Vanessa pallida, stanca, quasi del tutto soggiogata da ciò che è oscuro in lei, ma ancora libera di lottare, per poter salvare i suoi amici da un mondo dominato dal Male. Perché sì, Vanessa decide di sacrificarsi, decide di eliminare quello che le tenebre desiderano: allora in una struggente scena tra Ethan e Vanessa, tra baci d’amore e preghiere a Dio, lei finalmente trova la pace tramite la morte che Ethan stesso le regala.

s03e09_622

E qui si è scatenato il putiferio in internet. A parte che tutti parlavano di cancellazione della serie e non di FINE, una parola quasi sconosciuta nella serialità odierna, la maggior parte dei telespettatori si sono sentiti traditi dalla conclusione di questa storia: c’è chi ha attaccato di sessismo i creatori perché hanno troppo idealizzato il personaggio di Vanessa, chi voleva che lei continuasse a vivere combattendo come ha sempre fatto, chi voleva addirittura che rimanesse così, soggiogata dal Male, perché aveva finalmente ritrovato se stessa. Ognuno può pensarla come vuole, per carità, ma credo che molte di queste affermazioni siano nate da una visione distorta del telefilm che, nonostante i suoi numerosissimi difetti, è stato sempre costante almeno in una cosa: il travagliato rapporto di Vannessa Ives con la sua fede. Per quanto riguarda la mia interpretazione di questo finale (e della serie stessa), il suo ritorno conclusivo alla luce è come un cerchio che si chiude: la donna ritrova il suo Dio e finalmente vi ritorna. Il suo viso rilassato, quando poco prima di spirare afferma di vedere Dio, è la sua felicità, la felicità che ha sempre cercato e mai del tutto raggiunto. Questo è veramente accettare se stessi, perché se fosse rimasta per sempre senza fede e prigioniera del male, si sarebbe snaturata. E dunque in un estremo atto eroico, di accettazione di sé, di altruismo e di amore per la vita, decide e combatte per lasciare il suo vascello immortale per innalzarsi e diventare essa stessa luce. La luce che squarcia le tenebre e che purifica l’aria invasa dalla pestilenza. La sua fede ha vinto, Vanessa ha vinto. Con questo finale raffinato, elegante e tragicamente meraviglioso si chiude definitivamente una perla rara che non poteva non concludersi con questa nota malinconica e felice allo stesso tempo.

Sebbene noi tutti siamo un po’ tristi per la dipartita della cara Miss Ives, non possiamo fare altro che compiangerla insieme ad i suoi amici (forse i veri perdenti di questa serie ma che trovano a modo loro una fine anche se non ben definita) ed accettare il suo destino che, dopotutto, lei stessa ha scelto. E con le parole di Wordsworth vi lascio con l’invito a palesare i vostri sentimenti su questo barlume visionario.

s03e09_776

—But there’s a Tree, of many, one,
A single field which I have looked upon,
Both of them speak of something that is gone;
The Pansy at my feet
Doth the same tale repeat:
Whither is fled the visionary gleam?
Where is it now, the glory and the dream?