Grazie a ilblogdipizzadog (amico cinefilo che vi consiglio caldamente di seguire) per avermi taggato in questo divertente (e crudele aggiungerei) giochino!

Le regole sono semplici:

  • 3 citazioni;
  • 3 giorni;
  • 3 nomine.

Mi scuso in anticipo con i miei lettori per non poter seguire il terzo punto, dato che il mio blog è ancora giovane e non conosco abbastanza autori da taggare. Dunque, se la challenge vi piace, siete liberissimi di farla!

Oggi ho scelto di riportarvi tre citazioni da tre film che mi hanno colpito particolarmente.

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Essere vuol dire essere percepiti, pertanto conoscere se stessi è possibile solo attraverso gli occhi degli altri. La natura della nostra vita immortale è nelle conseguenze delle nostre parole e azioni, che continuano a suddividersi nell’arco di tutto il tempo. La nostra vita non è nostra. Da grembo a tomba siamo legati ad altri. Passati e presenti e da ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro
Cloud Atlas, scritto e diretto dai fratelli Lana e Lilly Wachowski e Tom Tykwer

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Questa auto-ossessione è uno spreco di vita che invece si può dedicare a tutto quello che rimane. Osservare la natura, coltivare la gentilezza e l’amicizia… E ballare!
Solo gli amanti sopravvivono, scritto e diretto da Jim Jarmusch

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Vengo qui e immagino che questo sia il luogo in cui sia raccolto tutto quello che ho perso fin dagli anni dell’infanzia. Se fosse così, non faccio che ripetermelo, se aspettassi abbastanza, forse in fondo al campo, all’orizzonte, apparirebbe una figura dapprima minuscola, poi sempre più grande, fino a che non riconoscerei Tommy…
Tommy che mi saluta, che mi chiama.
Ma non voglio che la fantasia prenda il sopravvento, non posso permetterlo.
Continuo a ripetermi che comunque sono stata fortunata a passare del tempo con lui. Quello di cui non sono sicura è che le nostre vite siano tanto diverse da quelle delle persone che salviamo. Tutti completiamo un ciclo e forse nessuno ha compreso veramente la propria vita, né sente di avere vissuto abbastanza
Non lasciarmi, diretto da Mark Romanek e scritto da Alex Garland